LA RELIGIONE ISLAMICA
Il termine Islam deriva
dal verbo “sottomettersi”, etimo che evidenzia il completo affidarsi del fedele
alla volontà di Dio onnipotente (Allah). Anche la parola musulmano ribadisce
lo stesso concetto: significa, infatti, “dedito a Dio”.
L’Islamismo nasce nella penisola
araba, all’inizio del VII secolo, nell’ambito di una realtà sociale frazionata in comunità
contrapposte che trova la sua unità nel credo avviato da Maometto (Mohammad,
570-632). Egli mutua dalla religione giudaico-cristiana l’egualitarismo e,
ispirato da Allah, si fa promotore di un movimento basato sulla riduzione del
contrasto tra ricchi e poveri e sulla volontaria rinuncia all’arricchimento. Il
favore che incontra tra le classi popolari lo rende inviso alla borghesia: l’esilio
(egira) nel 622 dalla Mecca a Yatrib (futura Medina, “città
del Profeta”) è seguito però da una rapida diffusione del suo credo in tutta l’Arabia.
Ultimo profeta biblico (così si considera ed è acclamato dai seguaci), Maometto
racchiude nel Corano gli insegnamenti rivelatigli da Allah attraverso l’arcangelo
Gabriele. La sua vita, inoltre, è considerata modello di virtù impareggiabile
ed è raccontata nella Sunna, testo che, insieme al Corano, costituisce la fonte principale
della legge islamica.
Negli ultimi anni Maometto torna
alla Mecca, la proclama “città santa” e meta del pellegrinaggio, uno dei cinque pilastri dell’Islam che ogni fedele deve osservare (gli altri sono: la professione
di fede in Allah e Maometto, la preghiera ripetuta cinque volte al giorno, il digiuno nel
mese del Ramadan, l’elemosina).
Capo religioso e politico di innegabile
carisma, la sua morte determina problemi di successione, ancor oggi riflessi
nella scissione dei musulmani in sunniti (fedeli alla Sunna, ritengono
che nessuno possa sostituire Maometto, suggello della rivelazione divina. Il vicario del
Profeta, il “califfo”, può solo dirigere i credenti e amministrare
gli affari della comunità secondo il Corano), sciiti (seguaci
della shì’a, partito di Alì, cugino di Maometto; Alì sarebbe stato istruito
dal Profeta sui più profondi segreti dell’Islam e a sua volta avrebbe trasmesso il
sapere alla famiglia. I suoi diretti discendenti sono perciò considerati imàm: “guide”
e custodi di questa sapienza)
e altri gruppi minori.
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Prof.ssa Angelica Piscitello